Allergie alimentari
20 novembre 2017
Solitamente, le allergie alimentari si manifestano nei primi dieci anni di vita, ossia il periodo dello sviluppo del sistema immunitario. Alcune compaiono addirittura durante l’allattamento, in seguito ad una risposta immunitaria innescata dalle proteine presenti nel latte materno.
Il 90% delle allergie alimentari sono provocate da un gruppo di otto alimenti:
• latte vaccino
• uova
• soia
• cereali
• arachidi e altra frutta secca
• pesce e crostacei.
Ciò che le rende molto difficili da gestire è che la sostanza o le sostanze cui si è allergici non sono isolate ma possono trovarsi in numerosi cibi di tutti i giorni.
I sintomi delle allergie alimentari sono riconducibili principalmente a disturbi a carico dell'apparato digerente, delle mucose, della pelle, delle vie respiratorie e di norma sono leggeri come, ad esempio:
• Sensazione di prurito in bocca, in gola e a livello delle orecchie
• Diarrea
• Vomito
• Dolore di stomaco
• Orticaria
• Prurito
• Gonfiore in viso
• Problemi respiratori
Ma in alcuni casi, al contrario, la reazione può essere così violenta da mettere in pericolo la vita del paziente (shock anafilattico). Nei soggetti allergici è sempre necessario tenere presente la possibilità che si verifichi una tale reazione poiché, saperla riconoscere tempestivamente, significa poter prendere provvedimenti immediati.
I sintomi dello shock anafilattico sono:
• Costrizione delle vie aeree
• Difficoltà a respirare a causa di una sensazione di nodo in golo
• Sensazione di calore
• Battito cardiaco accelerato
• Capogiro o perdita di conoscenza
In caso di reazione allergica grave, bisogna chiamare immediatamente il 118 o portare il soggetto colpito in Pronto Soccorso.
In caso di reazione allergica lieve, invece, il trattamento deve partire innanzi tutto dalla diagnosi esatta del tipo di allergia in modo tale da poter evitare il contatto con l’allergene responsabile.
In caso di reazioni inaspettate i farmaci di prima scelta da adoperare sono, in ordine di gravità crescente:
• antistaminici,
• cortisone,
• adrenalina.
Spesso è possibile confondere un’allergia alimentare con un’altra reazione, molto più frequente, detta intolleranza alimentare che, seppur fastidiosa, è molto meno grave e non coinvolge il sistema immunitario. Le principali differenze fra queste due reazioni sono che in caso di allergia i sintomi compaiono nell’immediato e anche al solo contatto con l’alimento in questione, mentre nelle intolleranze i sintomi si manifestano a distanza di qualche ora dal consumo dell’alimento e sono necessarie abbondanti quantità del cibo interessato. Inoltre, un’intolleranza non mette mai a rischio la vita del paziente.
Le cause per cui alcuni soggetti sviluppino allergie non sono ancora chiare, però si è osservato che negli ultimi decenni i casi di allergia di ogni tipo sono aumentati significativamente e sono stati individuati alcuni fattori di rischio:
• Precedenti familiari, il rischio aumenta se in famiglia sono presenti altre persone che soffrono di disturbi allergici
• Precedenti personali, chi da piccolo ha sofferto di dermatite atopica ha più probabilità di sviluppare allergie alimentari
• Altre allergie, chi soffre sia di altri tipi di allergia sia di allergie ad alcuni alimenti ha un rischio più elevato di sviluppare altre allergie alimentari.